Reishi tra storia e leggenda

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Esistono numerosi documenti che attestano l’utilizzo del Reishi in Cina, fin da molti secoli prima di Cristo. Il suo impiego è documentato nella storia, sia nella Medicina Tradizionale Cinese, che in quella Giapponese, da oltre 2.000 anni, ma ci sono tracce del suo impiego che risalgono a più di 4 mila anni fa.

Nel Compendium of Materia Medica – farmacopea cinese del 16° secolo – Pen T’sao Kang Mu descrive gli usi del fungo Ganoderma Lucidum: ”esso influisce positivamente sull’energia vitale, sul Qi del cuore …, aumenta la capacità intellettuale e potenzia la memoria …”.

La leggenda del Ganoderma Lucidum

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Ganoderma Lucidum

Il Ganoderma Lucidum è un fungo dalla storia stravagante. Secondo la leggenda, i sacerdoti taoisti del 1° secolo d.C. , furono tra i primi a sperimentare le proprietà curative del Reishi.

Sembra che lo utilizzassero per preparare delle strane pozioni magiche, che avevano il dono di assicurare longevità, eterna giovinezza ed immortalità a chi le beveva.

All’epoca questi sacerdoti praticavano l’alchimia e si mormorava fossero anche in grado di lanciare incantesimi e preparare misture dai poteri magici. In pratica erano considerati alla stregua di maghi e stregoni, in grado di curare le malattie con la magia. In realtà non avevano nulla di magico, ma possedevano conoscenze tali del mondo erboristico, da permettergli di sfruttare al meglio le proprietà officinali delle erbe per la cura della persona. E tra le numerose erbe medicinali, il Reishi occupava senza dubbio un posto d’onore.

La poesia del filosofo Wang Chung così descrive l’uso dei funghi medicinali da parte dei sacerdoti taoisti, nel cercare di mimare uno stato di coscienza superiore:

Prendono dosi di germi d’oro e di giada e mangiano il frutto migliore del purpureo fungo poliporo. Cibandosi di ciò che è germinale, i loro corpi diventano lievi, ed essi sono capaci di trascendenza spirituale.

Tra i circoli taosti il fungo Reishi era ritenuto anche un simbolo di buono auspicio, da usare come talismano, ovvero quello che potremmo definire oggi come “porta fortuna“. Erano soliti appenderlo alla soglia di casa, o sopra il letto per scacciare gli spiriti maligni. Altri invece lo tenevano sempre con se, nella speranza di allontanare malanni e sfortuna.

Il fungo veniva infine impiegato a scopi terapeutici quando gli altri rimedi si rivelavano inefficaci. Era infatti talmente raro e prezioso, che sarebbe stato un sacrilegio sprecarlo per robette da nulla!

Un’erba superiore

trattato medico cinese ganoderma

Il fungo Reishi occupa un posto di rilievo nel più antico trattato medico cinese, il Classico sulle Radici di Erbe del Contadino Divino (Shennong Bencao Jing), documento che descrive numerose piante ad uso medicinale ed alimentare e che si dice sia stato scritto dal leggendario imperatore Shennong, vissuto intorno al 2.800 a.C.

Il trattato divide 365 tra erbe e funghi medicinali, in tre precise categorie:

  • Categoria superiore;
  • Categoria media;
  • Categoria inferiore.

Nella categoria superiore rientrano tutti quei rimedi naturali che possono essere assunti anche per lunghi periodi e ad alti dosaggi, in quanto sono estremamente benefici per l’organismo e non hanno controindicazioni. Il Ganoderma Lucidum non soltanto rientra nella categoria superiore, ma è addirittura in cima a questo elenco, prima del Ginseng.

Nel trattato medico il fungo Reishi viene così menzionato:

Il gusto è amaro, la sua energia atmosferica neutra; non è tossico. Cura l’accumulo di fattori patogeni nel torace. È buono per il Qi della testa, incluse le attività mentali. Tonifica la milza, aumenta la saggezza, migliora la memoria, impedendoti di dimenticare. Se assunti per lunghi periodi alleggerisce il corpo, e tu non diventerai mai vecchio. Allunga gli anni. Ha potere spirituale e sviluppa lo spirito, rendendoti simile agli immortali.

La leggenda dell’imperatore Wu-Ti

Wu-Ti è un sovrano non particolarmente amato della dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.). Infatti durante il suo regno il popolo fu pesantemente gravato da dazi e tassazione. Tuttavia viene oggi ricordato per un singolare episodio, che da allora costituisce una componente della storiagrafia cinese e che oggi giorno, in Cina, è noto ad ogni bambino.

Nell’estate dell’anno 109 a.C. l’imperatore, girovagando tra una stanza e l’altra del suo palazzo, scoprì una stanza segreta dove era custodito un fungo straordinario dalla forma singolare. Si trattava proprio del “leggendario” Ling Zhi, ovvero quello che oggi conosciamo con il nome di Reishi, o Ganoderma Lucidum.

Wu-Ti interpretò questo ritrovamento come un segno di buon auspicio e preso dalla bontà decise di dare la grazia a molti prigionieri. Inoltre distribui vino e generi alimentari a centinaia di famiglie bisognose. Allo stesso tempo immortalò l’accaduto in un’ode, che costituisce la prima poesia dedicata a un fungo e tramandata ancora oggi in Cina:

Nella mia residenza segreta cresce un’erba nove steli con foglie sottili!
I servitori a palazzo sono pieni di timore reverenzale per questa meraviglia, interrogano l’oracolo.
L’essenza del respiro segreto è là, ritornata in patria.
Quest’erba magica cresce di giorno in giorno, quel Zhi che manifesta in modo eccezionale la sua bellezza!

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