Maitake “Grifola Frondosa”, tutte le proprietà e i benefici
Nei precedenti articoli abbiamo parlato di due noti funghi della Medicina Tradizionale Cinese: il Ganoderma Lucidum (Reishi) e il Cordyceps sinensis. Oggi parleremo invece del Maitake, o Grifola frondosa, fungo commestibile, molto utile nella lotta alle patologie degenerative e metaboliche.
Breve descrizione del fungo
Il fungo Maitake (nome scientifico Grifola frondosa) è un fungo commestibile, parassita e saprofita, specialmente del castagno, ma anche su altre latifoglie quali querce, faggi e altri alberi dal legno duro morti o morenti. E’ originario del Giappone nordorientale, dell’Europa, dell’Asia e della fascia orientale del continente nord-americano.
Cresce a grappoli e i suoi cappelli raggiungono in genere il diametro di 10-12 cm, sovrapponendosi e formano una specie di ammassi. Il suo sviluppo è favorito da calore e umidità.
E’ molto sensibile alle variazioni climatiche, spunta dopo i primi temporali estivi e lo si incontra fino ad inizio autunno.
Coltivazione e raccolta del Maitake
La sua estrema sensibilità ha costituito una sfida per i coltivatori che però sono riusciti nel 1980 a trovare le condizioni ideali per la coltivazione biologica, per cui attualmente è reperibile in tutto il mondo. Un singolo fungo può arrivare a pesare fino a 2 Kg.
Le tecniche commerciali per la coltivazione del maitake vennero perfezionate solo alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Prima di allora, l’unico modo per procurarseli era raccoglierli nel loro ambiente naturale.
Si diceva che i cercatori giapponesi fossero estremamente riservati sui luoghi dove crescevano. Per contrassegnare il territorio personale nel bosco e tenere gli altri lontani, facevano particolari incisioni nei tronchi. Quelle zone erano chiamate “isole del tesoro”, e come trovarle era un segreto gelosamente custodito.
Più di un cercatore lo manteneva per tutta la vita, rivelandolo soltanto nel proprio testamento per consentire al primogenito di arrivare al tesoro.
Poiché la coltivazione del maitake è uno sviluppo recente, solo negli ultimi due decenni i produttori sono riusciti a passare dai funghi colti nel loro habitat a quelli coltivati. In Giappone, la produzione commerciale, soprattutto a scopi alimentari, iniziò nel 1985 con 325 tonnellate.
Oggi, su scala mondiale, supera forse le 50.000 tonnellate.
Proprietà e benefici del fungo Maitake
Il Maitake è uno dei funghi asiatici più studiati e le ricerche effettuate di recente sono state rivolte prevalentemente ai suoi effetti nelle malattie degenerative.
Sia il fungo intero che il micelio del Grifola frondosa hanno numerose proprietà e sono utilizzati in Cina ed in Giappone, sia come rimedio che come alimento, da oltre 3000 anni.
Storicamente è stato utilizzato come tonico e adattogeno, per promuovere quindi le condizioni di salute generale e di benessere.
In Giappone il Maitake, che è considerato il “re dei funghi”, è stato sottoposto a molte ricerche che ne hanno evidenziato in particolare le proprietà anti-tumorali, anti-ipertensive e l’efficacia nelle patologie metaboliche ed epatiche.
Componenti principali
All’inizio degli anni ’80 un micologo Giapponese della Kobe Pharmaceutical University studiava una serie di funghi asiatici tra cui lo Shiitake (Lentinula edodes) e il Maitake (Grifola frondosa).
Egli arrivò alla conclusione che i polisaccaridi contenuti nel Maitake avevano una struttura particolare e unica che lo rendono particolarmente potente, tra i funghi più potenti studiati fino a quel momento. Per questo motivo lo studioso iniziò a estrarre i polisaccaridi e a testarli per valutarne l’efficacia.
Nel 1984 isolò una frazione di polisaccaridi sia dal micelio che dal corpo fruttifero del fungo, che egli chiamò frazione D che presenta polisaccaridi a struttura complessa caratterizzata da catene lineari con un elevato grado di ramificazione.
Sostanze bioattive
Il fungo Maitake “Grifola frondosa” contiene principalmente:
- Minerali: tra cui spiccano potassio, ferro e magnesio;
- Amminoacidi;
- Vitamina B1, B2 e B3
- Un precursore della vitamina D2
- Vari polisaccaridi tra cui grifolano e grifolina
- Beta-glucani
- Lectine e metallo proteine
- Frazione-MD (Maitake D fraction), una potente miscela di beta-glucani ben assorbibile per bocca.
Vediamo ora più nel dettaglio le proprietà del Maitake.
Proprietà immunomodulante
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I polisaccaridi, di cui è costituito il Maitake, hanno una struttura biochimica unica e sono tra le più potenti molecole conosciute attualmente.
Sono altamente biodisponibili anche per assunzione orale, contrariamente ad altri funghi quali lo Shiitake, e sono stati molto studiati per la loro attività immunomodulante, adattogena, antitumorale e anti-HIV. L’azione citotossica del fungo si basa sull’inibizione della glyoxalasi I, un enzima di detossificazione vitale per la cellula.
Il blocco di questo enzima porta all’accumulo di Metylglyoxal che ha un effetto citotossico in particolare sulle cellule neoplastiche che usano tipicamente la via della glicolisi anaerobica per produrre energia. L’effetto finale è quindi un blocco del metabolismo cellulare e la morte della cellula anomala.
Da degli studi si è visto che l’uso di piccole quantità di MetylGlyoxal in associazione con Acido Ascorbico (vitamina C) è in grado di bloccare la glicolisi delle cellule neoplastiche, senza intaccare quelle sane.
Esponendo cellule in vitro di leucemia L1210 a 0.1 microgrammi di methylglyoxal-bis (guanylhydrazone) si ha una inibizione dose-dipendente della proliferazione cellulare, accompagnata da alterazioni strutturali dei mitocondri che perdono le creste e manifestano una minor densità della matrice.
Il Maitake è in grado di produrre regressione e miglioramento del carcinoma mammario, polmonare non a piccole cellule ed epatico soprattutto in associazione con la chemioterapia( 12-18%).
Gli effetti del Maitake sul carcinoma della vescica sono stati valutati sia sperimentalmente che clinicamente: esperimenti su modelli animali hanno dimostrato che il Maitake è in grado di bloccare, nei ratti, l’induzione di carcinoma vescicale da parte di N- butyl-N-4-hydroxybutyl nitrosamine (BBN) del 38,9%.
Risultati meno soddisfacenti sono stati ottenuti in pazienti con carcinoma gastrico, osseo e leucemia.
È stato ipotizzato che l’uso giornaliero del fungo o dei suoi estratti sia in grado di ridurre del 90% il rischio di metastatizzazione.
Risultati amplificati si ottengono associando l’estratto (frazione D), che ha azione immunostimolante e chemioterapeutica diretta, con il fungo intero che ha un effetto antineoplastico più globale. L’iniezione di frazioni del fungo nell’animale ha determinato dopo 10 giorni attivazione da 1.5 a 2.2 volte di numero, ma anche aumento dell’efficacia di:
- Cellule Natural Killer
- Cellule T citotossiche
- Cellule dell’immunità ritardata
- Interleuchina-1 (che attiva i linfociti T)
- Anioni superossido .
È stato osservato inoltre che la frazione D del Maitake, oltre ad attivare le specifiche difese dell’ospite (macrofagi, linfociti T), è in grado di influenzare la concentrazione plasmatica del VEGF (Vascular Endothelial Growth Factor) e la produzione di VEGF e di TNF-α da parte dei macrofagi.
Questi dati fanno supporre che il Maitake possa avere anche un’azione sull’angiogenesi tumore-indotta. In base ad alcuni studi, la somministrazione dell’estratto acquoso del fungo induce la produzione, sia in vitro che in vivo, di Ossido Nitrico (NO) con conseguenti effetti di modulazione immunologica. L’NO è una importante molecola effettrice che stimola l’attività antimicrobica e antitumorale dei macrofagi. Uno studio in vitro ha dimostrato che i β-glucani, tra i vari meccanismi di immunomodulazione, sono in grado di aumentare la produzione di NO attraverso un meccanismo IFN-γ mediato.
Concludendo possiamo affermare che un gran numero di dati clinici e di ricerche di base supportano che il Maitake ha effetti:
- immunostimolanti
- citotossici
- induttori di apoptosi nelle cellule tumorali: da studi si è visto che la frazione-D del Maitake potrebbe essere un forte induttore di apoptosi cellulare nelle cellule tumorali, attribuibile a induzione di danno da stress ossidativo e che la vitamina C ne aumenta l’efficacia.
- iposensibilizzanti
- bloccanti dell’angiogenesi
Proprietà ipoglicemizzante
Il Maitake svolge anche un’azione antidiabetica ed è particolarmente utile nel trattamento del diabete II non insulino dipendente o senile.
L’effetto del fungo si manifesta attraverso un’azione di iperegolazione sui recettori cellulari dell’insulina, con riduzione dell’insulino-resistenza ed aumento della sensibilità periferica all’insulina stessa.
La componente della Grifola isolata, responsabile di questo effetto, è la frazione X. Uno dei meccanismi di azione per questo fungo è l’inibizione dell’enzima alfa-glucosidasi deputato alla digestione di amidi e quindi all’assorbimento degli zuccheri. Questa azione viene aumentata notevolmente dall’assunzione contemporanea di altri due funghi il Coprinus comatus e il Cordyceps sinensis.
Azione antipertensiva
Studi condotti sui ratti affetti da ipertensione hanno dimostrato che l’inserimento della polvere di Maitake ha ridotto sostanzialmente, in 9 settimane, i livelli di pressione arteriosa.
Azione ipocolesterolemizzante (riduce il colesterolo)
Animali da esperimento alimentati con una dieta ricca di grassi, nei quali il cibo veniva integrato con polvere di Maitake, hanno evidenziato una significativa riduzione dei lipidi VLDL e del colesterolo totale rispetto al gruppo di controllo che non assumeva Maitake, mantenendo inalterati i valori di HDL.
Altri studi su altri animali da laboratorio hanno dimostrato come tale fungo sia in grado di ridurre il colesterolo accumulato a livello epatico con conseguente riduzione del colesterolo totale.
Azione anti obesità
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Il Maitake ha un basso valore calorico e un bassissimo contenuto di grassi. Inoltre agisce stimolando l’adiponectina, un ormone che, come ha dimostrato un importante studio coreano, consente all’organismo di bruciare di più i grassi.
L’inserimento nella dieta di questo fungo aiuta pertanto a dimagrire e a contrastare l’incremento di peso ponderale. Contribuiscono a questo non solo le varie sostanze che agiscono sul metabolismo glucidico e lipidico, ma anche l’alto contenuto in fibre.
Azione antivirale
In una ricerca dell’Istituto Nazionale della Salute giapponese è stato dimostrato che il Maitake ha la capacità di prevenire in vitro la distruzione dei linfociti T-helper infettati da HIV, nell’ordine del 97%.
Nel 1991 è stata isolata una frazione del Maitake con una spiccata attività antiretrovirale dose-dipendente che permetteva di diminuire dalle cure i comuni farmaci anti-HIV.
Da allora numerosi studi hanno confermato le proprietà anti-HIV del fungo Maitake e di potenziamento del sistema immunitario con particolare stimolo dei linfociti CD4+.
Da questi studi si è dedotto che l’attività di questo fungo si esplica in questa patologia sia tramite l’inibizione diretta del virus HIV, sia stimolando il sistema immunitario non solo contro l’HIV ma anche contro le infezioni opportunistiche, solitamente associate.
Sia ben chiaro che l’utilizzo del Grifola frondosa nell’infezione da HIV non porta alla guarigione della malattia, ma migliora la qualità di vita dei pazienti e potenzia il loro sistema immunitario in particolare contro le infezioni secondarie, inoltre previene l’esordio di patologie tumorali indotte dall’immunosoppressione causata dal virus, che sono la principale causa di morte in questi pazienti, senza peraltro determinare la comparsa di effetti collaterali.
Controindicazioni
Si è rilevato che dosaggi anche molto elevati del fungo non hanno prodotto significativi effetti collaterali.
In uno studio randomizzato con 165 pazienti neoplastici in stadio III e IV, di età compresa tra i 26 e 65 anni, non è stato evidenziato alcun effetto collaterale, anzi è stata notata riduzione degli effetti secondari della chemioterapia quali perdita di capelli, nausea e leucopenia.
La sicurezza della frazione-D di Maitake è supportata anche dal fatto che la FDA americana ha permesso di effettuare direttamente studi di fase II, esonerando la sostanza da studi tossicologici di fase I, in pazienti con carcinoma mammario e prostatico in fase avanzata.
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