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Oggi voglio parlarti dell’epilobio, una pianta medicinale, che ritengo davvero formidabile per la risoluzione di tutti quei disturbi a carico della prostata e dell’apparato urinario (prostatite, ipertrofia prostatica, cistite, ecc.).
Nell’articolo ti spiegherò nel dettaglio che cos’è l’epilobio, dove si trova e come riconoscere la pianta (se vuoi raccoglierla), dove acquistarla e soprattutto quali sono le proprietà, i benefici e gli utilizzi.
Prima di iniziare però vorrei fare una breve premessa riguardo alla varietà di epilobio che è meglio utilizzare.
Esistono numerose varietà di epilobio, ma le più studiate e più utilizzate sono:
Ora, senza nulla togliere al genere angustifolium, che è senza dubbio la pianta che si trova più facilmente in commercio sotto forma di capsule e tintura madre, in questo articolo con il termine di “epilobio” farò riferimento solo ed esclusivamente alla varietà parviflorum.
“Per quale motivo?
Il motivo è semplice.
Prima ancora degli studi scientifici, preferisco basarmi sull’esperienza pratica maturata da medici ed erboristi del presente e del passato, che per anni hanno fatto uso di questa pianta medicinale.
In particolare, una delle mie principali fonti è la famosa erborista Maria Treben. La sig.ra Treben, nell’uso di questa pianta, ha accumulato un’esperienza che davvero in pochi possono vantare.
Nel suo libro “La Salute dalla Farmacia del Signore” – un bestseller mondiale tradotto in 8 lingue, con una tiratura complessiva di oltre 8 milioni di copie – l’erborista riporta alcuni casi di guarigioni incredibili, ottenute proprio con l’uso dell’epilobio parviflorum.
Ecco un breve estratto di quanto riporta nel suo libro, riferendosi all’epilobio:
Il suo potere curativo è talmente grande che spesso libera di colpo da tutti i fastidi prostatici. Si è dato il caso di alcuni uomini che erano in attesa dell’operazione e che urinavano a gocce con grande difficoltà; bastava una sola tazza di tisana per farli migliorare. S’intende che la tisana va bevuta per un periodo prolungato per ottenere la guarigione.
Sempre riferendosi all’epilobio, Maria Treben prosegue elencando alcune testimonianze importanti di guarigione dei suoi pazienti.
Infine sottolinea: non va mai utilizzata, ne raccolta la varietà epilobio angustifolium.
Il motivo, purtroppo, non lo specifica, ma mi fido della sua saggezza e della sua esperienza.
Pur non potendo vantare la competenza di Maria Treben, nel mio piccolo, posso confermare che l’epilobio parviflorum da risultati davvero eccellenti nel trattamento dei disturbi della prostata.
E questo lo vedo tutti i giorni sui miei clienti che lo usano e condividono con me i loro risultati. Ed è proprio grazie ad un mio cliente che ho scoperto questa pianta.
Lascia che ti racconti.
Fino a qualche anno fa non conoscevo affatto l’epilobio.
Al principio coltivavo poche piante e per lo più l’Aloe Arborescens che consiglio soprattutto per le sue proprietà depurative ed immunostimolanti.
Tuttavia, attraverso lo studio e grazie al suggerimento dei miei collaboratori fidati e dei miei clienti più appassionati (lo ammetto, a volte siete più informati di me!) via via ho scoperto nuove piante meravigliose, tra cui proprio l’epilobio parviflorum.
Nel caso dell’epilobio è stato proprio un mio vecchio cliente (grazie Andrea!) a darmi la “soffiata”.
Andrea conosceva bene questa pianta perché ne aveva già fatto uso in passato, proprio per risolvere una fastidiosa prostatite che lo ha tormentato per mesi e mesi.
Dopo aver constatato che con i farmaci non otteneva alcun risultato, prese la decisione di provare con “rimedi alternativi”.
Girovagando per la rete trovò diverse informazioni su questo famoso epilobio. Si trattava di un rimedio naturale e senza apparenti controindicazioni.
Quindi perché non provare?
Decise allora di fare un tentativo. Te la faccio breve: bevendo regolarmente 2 tisane di epilobio parviflorum al giorno, in sole 2 settimane, è riuscito a debellare completamente la sua infiammazione alla prostata.
Sapendo che mi occupavo della coltivazione di “strane” piante officinali, Andrea ebbe la brillante idea di venirmi a trovare e di raccontarmi la sua storia.
E quel giorno mi inviò anche questo video che voglio condividere con te. Guardalo bene, per me è stato davvero illuminante!
Il protagonista dell’intervista si chiama Josep Pàmies.
E’ un agricoltore spagnolo che da anni, insieme ad altri volontari, manda avanti un’associazione no-profit ribattezzata la “Dulce Revolution”.
L’associazione, con sede in Catalogna, gestisce enormi coltivazioni di piante officinali di ogni tipo, provenienti da ogni parte del Globo. E tra queste c’è anche l’epilobio.
Il loro obiettivo (che è poi quello che mi pongo anch’io) è di informare la gente sull’uso medicinale di queste piante, anche per il trattamento di patologie difficili o a volte impossibili da curare anche per la medicina tradizionale.
L’associazione inoltre raccoglie e condivide le testimonianze di chi, di volta in volta, ottiene risultati dall’uso di queste piante.
Se ti interessa molte di queste testimonianze sono pubblicate in spagnolo sul sito: https://dolcarevolucio.cat/language/es/portada/
Non posso che ammirare il coraggio con cui Josep si occupa di questo tema “scottante”, rilasciando quotidianamente interviste dove spesso e volentieri fa affermazioni anche un po’ spinte, specialmente nei confronti dell’industria farmaceutica e delle aziende americane che producono sementi OGM (tipo la Monsanto).
Ti invito a guardare anche questo video per capire cosa intendo.
L’epilobio è conosciuto ed impiegato da anni nella medicina popolare, nel trattamento di disturbi tipici dell’uomo, come la prostatite, l’ipertrofia prostatica benigna e tutti i disturbi della minzione ad essi associati.
E’ inoltre molto efficace nel ridurre gli stati infiammatori delle vie urinarie, come le cistiti e le uretriti.
L’acido gallico, i bioflavonoidi e il miricetolo-3-0-beta-D-glucuronide, tutti principi attivi naturalmente contenuti nella pianta dell’epilobio, esercitano una potente azione antiedemica ed antinfiammatoria sulla prostata e su tutto il tratto urinario, con una spiccata azione inibitrice sulle prostaglandine.
“Cosa sono le prostraglandine?
Le prostaglandine sono delle sostanze simili ad ormoni, naturalmente presenti nel corpo umano, derivate dagli acidi grassi essenziali linoleico e linolenico, composte da 20 atomi di carbonio, che rappresentano la chiave di numerose funzioni biologiche.
Esse svolgono un ruolo importantissimo nella regolazione dei processi infiammatori, aumentano la sensibilità del corpo umano al dolore e alla temperatura corporea.
Inibire le prostaglandine, significa in parole semplici, ridurre la percezione del dolore e stimolare l’organismo a produrre endorfine (sostanze simili ad oppioidi dotate di proprietà analgesica) e ridurre l’infiammazione.
L’epilobio contiene inoltre un’alta percentuale di tannini.
Due di questi tannini, la enoteina A e B, sono stati identificati in diversi studi scientifici, come i principali componenti responsabili della inibizione della 5-alfa-reduttasi e dell’aromatasi, enzimi che si reputa giochino un ruolo chiave nelle patologie della prostata, compreso il cancro alla prostata.
Gli studi preliminari in vitro presso il Centro della Prostata di Vancouver hanno mostrato che concentrazioni molto basse di un estratto di Epilobio Parviflorum, a livello di microgrammi per ml, sono risultate tra i principi più attivi più efficaci contro lo sviluppo di cellule anomale e il conseguente ingrossamento della prostata.
Per i motivi appena elencati, l’epilobio risulta particolarmente efficace in caso di:
Poiché contiene tannini, l’epilobio è utile anche in caso di emorragie interne di varia natura, come ulcere gastriche, emorroidi sanguinanti o nel caso di un ciclo mestruale eccessivamente abbondante.
Sempre per l’alta presenza di tannini, ha anche un’efficace azione antidiarroica, per cui l’epilobio, specie se in associazione con l’ortica, è molto utile per bloccare i casi di diarrea.
Prima del dove è importante il quando.
L’epilobio si raccoglie solo ed esclusivamente in un periodo preciso dell’anno, che corrisponde al periodo della fioritura, ovvero in piena estate, tra luglio e settembre.
La fioritura corrisponde al periodo balsamico della pianta, ovvero il momento in cui l’epilobio sviluppa al massimo i suoi principi attivi.
Dell’epilobio si raccoglie tutto: il fusto, le foglie e i fiori.
L’epilobio angustifolium (che non va raccolta) cresce per lo più in alta montagna, nei pascoli, nelle praterie o nella vicinanza di fiumi e torrenti.
L’epilobio parviflorum cresce in quasi tutta Italia, anche a bassa quota fino a 1.400 m d’altitudine. E’ una pianta che ama i luoghi umidi e che si sviluppa prevalentemente lungo le rive dei fiumi, dei fossi e dei torrenti.
Nel periodo della fioritura queste due varietà di epilobio si distinguono con facilità.
L’epilobium angustifolium è una pianta che può raggiungere e superare il metro e mezzo d’altezza e che si riconosce subito dai vistosi fiori a forma di calice, di un color fucsia acceso.
Osservando i fiori da lontano sembra quasi di ammirare un mare tinto di rosa. Un vero e proprio spettacolo per gli occhi!
L’epilobium parviflorum si presenta come una piccola piantina che in genere non supera i 60-70 cm d’altezza. Le foglie sono più strette e i fiori sono davvero minuscoli, di un colore molto tenue tra il rosa e il violetto.
In sostanza sono due piante completamente diverse, è praticamente impossibile confondersi. Qui sotto trovi due foto che ti aiuteranno ulteriormente nel riconoscimento.
In ordine prima l’epilobio parviflorum, poi l’angustifolium:
L’epilobio è un rimedio ben tollerato e non presenta particolari controindicazioni.
Tuttavia si consiglia di non utilizzarlo in gravidanza, o durante l’allattamento .
Infine è controindicato in caso di ipersensibilità accertata nei confronti della pianta.
Il metodo classico di utilizzo dell’epilobio è come tisana ed è il metodo che consiglia anche Maria Treben.
Nel periodo estivo, se ne hai la possibilità, puoi preparare la tisana con la pianta fresca, oppure puoi utilizzare la pianta essicata.
In entrambi i casi si utilizza tutta la parte aerea della pianta: foglie, fiori e fusto.
Per preparare la tisana aggiungi un cucchiaino di epilobio essiccato (2 cucchiani se utilizzi la pianta fresca) ad una tazza d’acqua calda, quasi bollente (circa 250 ml).
Lascia in infusione per circa 8-10 minuti e poi filtra.
È preferibile bere 2 tazze al giorno, la prima al mattino a digiuno, la seconda mezz’ora prima di andare a letto.
Per quanto tempo va assunta la tisana?
Almeno finché non spariscono completamente i sintomi.
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