Abbassare il colesterolo: le alternative naturali ai farmaci
Oggi andiamo a vedere come tenere sotto controllo il colesterolo e in particolare il cosidetto colesterolo cattivo (LDL e VLDL), attraverso una corretta alimentazione e l’uso di alcuni rimedi naturali.
Perché il colesterolo va tenuto sotto controllo?
E’ importante sapere che il colesterolo è un componente fondamentale per la nostra salute.
Ha una funzione strutturale, in quanto rappresenta una componente essenziale delle membrane cellulari, aumentandone la stabilità. E’ un importante peecursore ormonale: a partire dal colesterolo è possibile sintetizzare ormoni e paraormoni quali aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo e vitamina D3. Ed è utilizzato dal fegato per la sintesi della bile, che serve a digerire ed assimilare i grassi dalla dieta.
Tuttavia un colesterolo troppo elevato è considerato un fattore di rischio cardiovascolare.
Quali sono i valori di normalità per il colesterolo?
Secondo le linee guida, il valore ideale di colesterolo totale dovrebbe essere al di sotto dei 200 mg/dL. Valori compresi tra 200 e 250 mg/dl vengono considerati al limite, mentre livelli superiori a 250 mg/dl sono ritenuti pericolosi
Ancora più importante è il rapporto LDL/HDL. Il rapporto tra colesterolo LDL e HDL si ottiene dividendo il valore del colesterolo LDL per quello del colesterolo HDL. Più questo rapporto è basso, meglio è, perché significa che il colesterolo buono prevale su quello cattivo. Il rapporto ottimale LDL/HDL dovrebbe essere inferiore a 3 (e possibilmente vicino a 1).
Come ridurre il colesterolo senza farmaci
La prima cosa da fare per ridurre il colesterolo in eccesso, è sistemare la propria alimentazione. Quindi ridurre il consumo dei grassi? No sbagliato, è esattamente il contrario.
Iniziamo subito con lo sfatare un falso mito. I cibi grassi non fanno alzare il colesterolo!
Un colesterolo sopra la norma, seppur è vero che dipende anche da fattori genetici ed ereditari, non è causato dal consumo di cibi grassi, ne dal colesterolo che introduciamo attraverso la dieta, bensì dal colesterolo endogeno, cioè quello autoprodotto dal nostro fegato.
Il dottor Luciano Lozio, farmacologo specializzato in medicina funzionale, immunologia e patologia medica, nonché uno dei pilistri italiani della microbiotica, spiega in una delle sue tante interviste, che il vero responsabile dell’impennata del colesterolo è un ormone, che produciamo in gran quantità quando mangiamo tanti carboidrati. Stiamo parlando dell’INSULINA.
E ciò è ancor più vero se questo viene prodotto nelle ore serali/notturne. Ciò significa che mangiare carboidrati la sera è una pessima idea, perché oltre a causare un impennata di glicemia e insulina, farà alzare anche il nostro colesterolo.
Quando parliamo di carboidrati parliamo di zuccheri, quindi si dolci, ma anche pane, pasta, pizza, biscotti, patate, riso e compagnia bella.
Attenzione, anche latte e formaggi sono dei cibi insulinici, cioè che fanno alzare l’insulina, in quanto ricchi di aminoacidi che stimolano la produzione di questo ormone.
Mentre non è assolutamente vero che cibi come uova, pesce, o carne fanno alzare il colesterolo.
I rimedi naturali per abbassare il colesterolo
Veniamo ora ai rimedi naturali per tirar giù il colesterolo.
Senz’altro il più famoso, di cui certamente avrai già sentito parlare, è il riso rosso fermentato, prodotto della fermentazione del riso ad opera del lievito Monascus purpureus.
Seppur funziona meravigliosamente bene, non è un rimedio naturale che consiglio ed il motivo è molto semplice. Anche se si tratta di un rimedio naturale, ha lo stesso principio di azione delle statine. Infatti il riso rosso fermentato è ricco di monacolina K, una molecola con una struttura praticamente identica alla lovastatina.
E di conseguenza simili sono anche gli effetti collaterali.
Il riso rosso fermentato, così come il farmaco statina, esplica la su azione inibendo l’enzima HMG-CoA reduttasi (3-idrossi-3-metilglutaril coenzima A reduttasi). Tuttavia lo stesso enzima è anche responsabile della sintesi del coenzima Q10 e dello squalene, due sostanze molto importanti per la nostra salute, specialmente per il loro ruolo antiossidante, ovvero per la loro capacità di proteggere il nostro DNA dallo stress ossidativo.
Ciò significa che l’uso del riso rosso fermentato, così come delle statine, bloccando la sintesi di queste sostanze, nel medio-lungo termine può portare a conseguenze nefaste per la salute, in particolare aumentando il rischio di malattie degenerative.
Inoltre è stato dimostrato che sia le statine, che il riso rosso fermentato possono avere effetti deleteri anche sul fegato.
Per fortuna ci sono delle alternative altrettanto valide, ma prive di effetti collaterali. Scopriamo quali sono.
I funghi medicinali per ridurre il colesterolo
Una risposta concreta per ridurre il colesterolo, senza rischi ed effetti collaterali, viene dal regno dei funghi e in particolare dai funghi della Medicina Tradizionale Cinese.
Un po’ tutti i funghi hanno la capacità di abbassare il colesterolo, ma tre in particolare sono molto efficaci e sono:
- Ganoderma lucidum (Reishi)
- Grifola frondosa (Maitake)
- Lentinula edodes (Shiitake)
Scopriamoli uno per uno.
1. Ganoderma lucidum
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Il Ganoderma lucidum, conosciuto anche come Reishi, è il fungo più importante della Medicina Tradizionale Cinese. E’ considerato un potente rimedio adattogeno. Gli adattogeni sono rimedi naturali in grado di aumentare la resistenza complessiva del corpo aiutando a regolare le funzioni fisiologiche e l’equilibrio interno.
Il Reishi contiene inoltre beta-glucani ad alto peso molecolare, di cui sono state ampiamente dimostrate le proprità immunomodulanti ed antinfiammatorie.
Inoltre sono numerosi studi scientifici che hanno dimostrato come il Reishi svolga un’azione modulatoria su valori quali glicemia, pressione arteriosa, trigliceridi e sul colesterolo.
Relativamente al colesterolo è stato dimostrato che il Reishi, a differenza della maggior parte degli estratti vegetali, agisce sulla produzione endogena del colesterolo, ovvero quella autoprodotta dal nostro fegato. Infatti da studi scientifici [1] è emerso che l’assunzione di Ganoderma Lucidum aumenta i livelli di lanosterolo e di squalene, riducendo invece la sintesi di colesterolo che viene ridotta di circa il 25% .
In alcuni studi [2] clinici effettuati in Cina presso il Terzo Hospital del distretto di Hong Qiao di Tianjin, è stato somministrato quotidianamente un estratto di Ganoderma Lucidum a un gruppo di pazienti che soffriva di colesterolo alto: i valori del colesterolo di più della metà degli esaminati sono ritornati nella norma, persino tra coloro la cui dieta era tutt’altro che equilibrata. Nel corso del trattamento è aumentato persino il livello del colesterolo buono HDL e si è ridotto considerevolmente il colesterolo cattivo LDL. Degno di menzione è il fatto che i miglioramenti più evidenti sono stati riscontrati tra i pazienti che, all’inizio della cura presentavano valori di colesterolo molto elevati. Questo dimostra come il fungo Reishi possa essere di diritto definito “adattogeno”, poiché risponde in maniera diversificata ai bisogni individuali del singolo paziente.
2. Maitake
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Il Maitake è un fungo che negli ultimi anni è stato molto studiato per le sue presunte prorietà antitumorali, tant’è che in alcuni centri in Oriente viene già impiegato da anni in concomitanza con le terapie oncologiche tradizionali.
Da sempre però è conosciuto come il rimedio principe per contrastare la sindrome metabolica, una condizione clinica in constante aumento in Occidente, che racchiude diverse problematiche di salute quali: ipertensione, ipercolesterolemia, iperglicemia e sovrappeso.
In particolare dagli studi è emerso che il Maitake ha un effetto positivo sulla salute e sulle funzionalità del fegato, riuscendo a migliorare il profilo lipidico (colesterolo e trigliceridi).
Ad esempio in questo studio [3] condotto su ratti da laboratorio, si è visto che il gruppo di topi a cui era stato somministrati polvere di funghi Shiitake, Maitake e Enokitake, dopo 4 settimane di assunzione avevano un profilo lipidico migliore rispetto al gruppo placebo, con un aumento del colesterolo fecale, cioè del colesterolo eliminato attraverso le feci.
Il Maitake ha inoltre dimostrato in diversi studi di avere un effetto ipoglicemico [4] e benefico anche sulla pressione arteriosa ed i trigliceridi alti [5].
3. Shiitake
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Lo Shiitake (Lentinula edodes) oltre ad essere uno dei funghi più consumati al Mondo, è anche un importante fungo medicinale.
Si tratta di un fungo molto studiato per la sua capacità di prevenzione sul cavo orale, date le comprovate proprietà animicrobiche nei confronti dei batteri patogeni che causano carie e tartaro.
Di rilievo sono anche le sue proprietà antivirali (soprattutto nell’epatite B e virus influenzale) ed antifungine, per la sua capacità di contrastare la proliferazione della Candida albicans.
Svolge inoltre un ruolo importante nella lotta all’ipercolesterolemia. Questo grazie alla presenza dell’eritadenina, una sostanza capace di accellerare l’escrezione del colesterolo ingerito, oltre ad aumentarne la metabolizzazione.
L’effetto ipocolesterolemizzante del fungo è tale, che a 5 ore della sua assunzione, si può notare nel paziente un calo dei livelli del colesterolo del 30-40%.
Va però detto che l’azione sembra essere nettamente più marcata nel giovane, piuttosto che nella persona anziana. Il motivo è la maggiore capacità intestinale di una persona giovane nell’assorbire l’eritadenina.
4. Fieno greco
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E se dovessi essere allergico ai funghi?
In tal caso i rimedi di cui abbiamo parlato per te saranno controindicati. Tuttavia anche nel mondo delle piante ci sono dei rimedi altrettanto validi. Il fieno greco è senz’altro uno di questi.
Il fieno greco, nome botanico Trigonella foenum-graecum, è una pianta tipica del Mediterraneo appartenente alla famiglia delle leguminose. Nel nostro paese viene coltivato soprattutto come foraggio per gli animali, tuttavia è considerata anche un’importante pianta officinale utile per vari scopi.
Del fieno greco si utilizzano soprattutti i semi interi, o polverizzati. Relativamente alle sue proprietà ipocolesterolemiche, ci sono alcuni studi rilevanti [6, 7] che dimostrano come il fieno greco sia efficace nel ridurre il colesterolo cattivo e i trigliceridi, alzando al contempo quello buono (HDL).
E’ stato inoltre dimostrato che i semi del fieno greco hanno la capacità di abbassare la glicemia, modulando l’assorbimento degli zuccheri.
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